PROCEDURA – RILEVAZIONE – FREQUENZA RESPIRATORIA F.R.

assistenza specifica

RILEVAZIONE – FREQUENZA RESPIRATORIA – F.R.

definizione

La respirazione è un processo vitale per tutto l’organismo.

Un’alterazione della stessa pregiudica quindi la funzionalità di tutti gli organi

In particolare sono molto stretti i legami fra il sistema cardiocircolatorio e quello respiratorio

Qualsiasi alterazione del funzionamento di uno si riflette sull’altro

La respirazione è valutata osservando l’escursione della gabbia toracica e il movimento bilaterale simmetrico del torace, oppure posizionando il dorso della mano vicino al naso e alla bocca del paziente per apprezzare l’aria espirata

Ci sono due tipi di respirazione:

Respirazione costale: Ossia quella del torace, può essere osservata dai movimenti verso l’alto e l’esterno del torace

Respirazione diaframmatica: Ossia addominale,si osserva dal movimento dell’addome che è spinto in basso dal diaframma

Nella rilevazione del respiro è importante osservare frequenza, volume, ritmo e profondità

Fisiologicamente parlando si ha una respirazione esterna,che si divide in 4 fasi, ed una interna che consiste in un’unica ed importante azione dei globuli rossi

Lo stimolo alla respirazione è influenzato dalla presenza di CO2 nel sangue

La Frequenza Respiratoria è il numero di atti respiratori al minuto

Le fasi della respirazione sono:

Inspirazione: quando l’aria viene introdotta nei polmoni

Espirazione: quando l’aria viene espulsa dai polmoni

dati

L’OSS deve valutare:

Età Sesso

Grado di collaborazione (Capacità psico-fisiche di tollerare la procedura – Comprensione)

Grado di autonomia nel movimento e nelle cure igieniche parziali o totali

Stato cognitivo (Orientamento spazio-tempo – Comprensione – Linguaggio….)

Stato emotivo (Ansia – Preoccupazione – Irrequietezza)

Stato sensoriale (Vista – Udito – Sensibilità degli arti e mobilità)

Presenza di Demenze (Alzheimer – Parkinson – Invecchiamento)

Condizioni generali della cute: Lesioni – Piaghe da decubito – Infiammazioni – Infezioni – Secchezza – Gonfiori – Macerazioni – Escoriazioni – Irritazioni – Secrezioni

Se manifesta o presenta: Dolore – Sudorazione – Disagio

Presenza di eventuali azioni di resistenza o non accettazione della procedura

Nella rilevazione del respiro è importante osservare i caratteri della respirazione:

Frequenza: Numero di atti respiratori compiuti in un minuto

Neonato 40-44 atti al minuto (a/min.)

Lattante 30 atti al minuto (a/min.)

Bambino 20-22 atti al minuto (a/min.)

Adolescente 15-20 atti al minuto (a/min.)

Adulto 16-18 atti al minuto (a/min.)

Il range di normalità della frequenza respiratoria si definisce Eupnea

Pertanto la persona si definisce Eupnoica

Ritmo: E’ l’intervallo di tempo che intercorre tra un atto respiratorio e l’altro

Fisiologicamente l’intervallo di tempo tra un atto respiratorio e l’altro ha la stessa cadenza regolare

In alcuni casi patologici vi è un’alterazione del ritmo, spesso interrotto da pause più o meno prolungate di assenza respiratoria definita apnea

Ampiezzà: Ci fornisce il dato sull’escursione toracica e la profondità del respiro, dividendolo così in superficiale oppure in profondo

Accertamento della respirazione:

Caratteristiche e conformazione del torace

Frequenza respiratoria, ritmo ed ampiezza

Postura nella respirazione

Presenza di rumori

Modo di parlare

Rapporto tempo/parola e qualità

Colorito cutaneo

Capacità di tossire ed emettere secrezioni

Quantità e qualità delle secrezioni

Saturazione di O2 (SaO2 rilevabile con pulsisossimetro)

Conoscenza da parte della persona del proprio modello respiratorio

Segni e sintomi associati alla dispnea:

Tachipnea, spesso superficiale

Tachicardia

Ipertensione

Ipossia (lieve, moderata, grave)

Affaticabilità

Ridotta energia

Ipostenia/astenia

Sonnolenza

Confusione

Stupore

Coma

Impiego maggiore dei muscoli respiratori accessori con conseguente ipertrofia

Cianosi

E’ di competenza dell’Operatore Socio Sanitario:

Controllare la documentazione sanitaria per eventuali prescrizioni, limitazioni, indicazioni terapeutiche, condizioni cliniche del paziente

Controllare se sono documentate altre procedure di assistenza e se sono sorti problemi durante la loro attuazione

Preparare una strategia educativa per la cura di se, coinvolgendo anche i caregiver

Verificare la necessità di collaborazione e l’eventuale disponibilità di altri operatori sanitari

materiali

Organi di senso coinvolti: Vista – Udito

Strumenti per la rilevazione: Orologio con lancetta contasecondi (oppure cronometro) – Fonendoscopio

Su prescrizione medica, o in applicazione a protocolli, eventualmente preparare materiale per ossigeno terapia (O2 terapia)

paziente

Valutare sempre nel paziente le seguenti problematiche:

Non autosufficienti e/o anziani

Presenza di lesioni neurologiche

Immobilizzati

Alterazioni dello stato generale: Ansia, agitazione, ecc

Identificare il paziente

Far assumere alla persona una posizione confortevole (posizione di Fowler, nelle sue varianti, o la posizione ortopnoica), ma che metta bene in evidenza il torace e che non impedisca o costringa gli atti respiratori

Eliminare tutti i fattori di costrizione toracica

Tranquillizzare la persona

Educare la persona sulle tecniche di controllo della respirazione

ambiente

Ambiente tranquillo illuminato

Garantire microclima ottimale (umidita’, temperatura e ventilazione)

Garantire privacy (tirare la tenda, far uscire eventuali visitatori)

operatore

Divisa in ordine

Cartellino di riconoscimento

Lavaggio mani con antisettico o sapone

Utilizzo di guanti

Utilizzo mascherina, occhiali e/o sovracamice, se necessario e/o richiesto

fase esecutiva

Non spiegare il perché e la procedura da svolgere per non influenzare la funzione cosciente e volontaria della respirazione

Una tecnica è quella di fingere di rilevare il polso radiale, ma in realtà osserveremo i movimenti respiratori

Tenere le dita a riposo sul polso o , in alternativa, appoggiare una mano sul torace e osservare e/o sentire il compimento di un atto respiratorio (inspirazione ed espirazione) senza informare la persona su ciò che viene fatto

In questo caso, fornire spiegazioni su ciò che viene fatto richiama l’attenzione della persona sulla respirazione e ciò può determinare una modificazione della medesima

Con la lancetta contasecondi dell’orologio contare gli atti respiratori in un minuto

Se il respiro è ritmico e regolare è sufficiente contare gli atti respiratori per 30’’ e moltiplicarli per due In caso di irregolarità o in presenza di respirazione patologica o presenza di presìdi quali il drenaggio toracico si devono contare gli atti respiratori in un minuto

Durante la rilevazione della frequenza respiratoria osserveremo anche il ritmo, l’ampiezza e la qualità del respiro

Ascolteremo eventuali rumori prodotti tanto in inspirazione quanto in espirazione, soprattutto quelli prodotti dalla presenza di secrezioni

Osserveremo il colorito cutaneo per rilevare soprattutto la presenza di cianosi

Al termine della procedura procederemo alla registrazione dei dati sulla documentazione

valutativa

Valutare la presenza di rumori respiratori

Fisiologico: Rumore respiratorio normale, detto anche murmure vescicolare

E’ il rumore prodotto dal passaggio dell’aria nell’albero respiratorio

E’ più intenso in fase inspiratoria e decresce in fase espiratoria

Si apprezza su tutto l’ambito di ascoltazione del torace, ma è meglio udibile nelle aree più periferiche

Patologico: Provocati dal passaggio dell’aria attraverso il muco, o comunque attraverso la presenza di materiale liquido

Rumori continui, o ronchi, o rantoli secchi, o gemiti: Provocati dal passaggio dell’aria inspirata attraverso restringimenti dell’albero bronchiale, causati principalmente da broncospasmo

Rumori continui, o sibili: Provocati principalmente dall’aria espirata attraverso restringimenti dell’albero bronchiale, causati principalmente da broncocostrizione

Valutare alterazioni della frequenza respiratoria:

Tachipnea: Aumento della frequenza respiratoria al di sopra del range di normalità (+ 24 atti/min)

Bradipnea: Diminuzione della frequenza respiratoria al disotto del range di normalità (- 12 atti/min)

Polipnea: Aumento sia della frequenza che della profondità respiratoria

Apena: Arresto temporaneo, più o meno prolungato, degli atti respiratori

Dispnea: difficoltà respiratoria, disordine respiratorio per cui l’individuo ha “fame d’aria” La persona prova un senso di oppressione e definisce questa sensazione come affanno o respiro corto.

Nell’insufficienza cardiaca vi può essere dispnea:

Da sforzo: Appare solo sotto sforzo, anche lieve, e scompare a riposo

A riposo: Presente anche a riposo, cioè in assenza di attività muscolare

Ortopnea: Forma grave di dispnea che può essere parzialmente migliorata solo in posizione eretta per compensare i momenti patogenetici che la determinano. La persona respira ansimando ed assume un’espressione del volto tipicamente angosciata

Cianosi: Colorazione bluastra (ma anche grigiastra, ardesia, violacea) di cute e mucose, causata da quantitativi superiori a 5g/dl di Hb ridotta, cioè non ossidata

E’ un segno tardivo di ipossia

Cianosi centrale: Rilevabile attraverso le mucose orale e periorale e palato molle

Cianosi periferica: Rilevabile al letto ungueale di mani e piedi, lobi delle orecchie, punta del naso La persona viene definita cianotica

scopo

L’obiettivo è di migliorare l’ossigenazione e di aumentare il volume d’aria

Respirare controllando e concentrandosi sulla respirazione:

Espirare a labbra socchiuse –

Cercare un stato di tranquillità interiore

Tecniche di Controllo del respiro Diaframmatica:

Si invita la persona a spingere in avanti l’addome durante l’inspirazione

In fase espiratoria si deve spingere con le mani sull’addome per favorire la fuoriuscita di tutta l’aria

Toracica: Porre le mani ai lati del torace e premere lievemente durante l’inspirazione

Lombare: Si fa assumere alla persona la posizione prona infilando un cuscino sotto l’addome. Si pongono le mani sul dorso, alle basi polmonari e si esercita una lieve pressione creando così una respirazione “contro corrente”.

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